La linea di fondo da sempre costitutiva lo zoccolo del mio pensiero concettivo del fare arte oggi; in teoria consiste nell’utilizzo consapevole di innumerevoli e quali che siano elementi di fattività raccolti nel loro ordine reale e tangibile quali ad esempio; l’idea del naso, dell’occhio, anche delle parole, di un cavallo, di un aereo, di un oboe, di un contrabbasso, di un foglio di giornale ecc. Tutti elementi naturali e conosciuti ovvi dai più nel loro assetto pratico-funzionale-obsoleto.
Tale congerie di elementi di fattività se posizionati cognitivamente in uno spazio ideico, “è come se l’artista si avvalesse utilizzando la memoria degli -altri-“.
Gianni Brusamolino
La linea di fondo da sempre costitutiva lo zoccolo del mio pensiero concettivo del fare arte oggi; in teoria consiste nell’utilizzo consapevole di innumerevoli e quali che siano elementi di fattività raccolti nel loro ordine reale e tangibile quali ad esempio; l’idea del naso, dell’occhio, anche delle parole, di un cavallo, di un aereo, di un oboe, di un contrabbasso, di un foglio di giornale ecc. Tutti elementi naturali e conosciuti ovvi dai più nel loro assetto pratico-funzionale-obsoleto.
Tale congerie di elementi di fattività se posizionati cognitivamente in uno spazio ideico, “è come se l’artista si avvalesse utilizzando la memoria degli -altri-“.